Martin Luther King day
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Martin Luther King day
La festa e' stata istituita nel 1986 dall'allora
Presidente Ronald Reagan, per commemorare il compleanno
del leader del Movimento per i Diritti Civili. Sarebbe
stato piu' logico celebrare questa ricorrenza il 15
gennaio, giorno della nascita di King, ma Reagan ha
optato per questa scelta singolare del terzo lunedì del
mese. Quel che conta e' che da allora, nell'ambito delle
celebrazioni di questa ricorrenza, nelle chiese
americane viene ricordata esplicitamente l'opera di pace
esercitata da questo uomo lungo l'arco della sua
esistenza. Molte stazioni radiofoniche programmano canti
e discorsi che raccontano la storia del Movimento,
mentre alcuni canali televisivi trasmettono spezzoni di
filmati su Martin Luther King e sulla sua epoca.
Ripercorriamo brevemente le tappe della sua vita.
Nacque nel 1929 ad Atlanta, nella Georgia. All'eta' di 6
anni acquisì la consapevolezza di non poter giocare con
i suoi amichetti, in quanto essi erano bianchi e lui era
nero. A diciotto anni venne ordinato pastore. A
ventiquattro si trasferì a Boston e sposò Coretta Scott.
Nel 1955 avvenne il celebre episodio di Montgomery,
nell'Alabama, che vide protagonisti Rosa Parks, una
signora di colore e Martin Luther King. Nell'America
degli anni Cinquanta vigeva sugli autobus di linea una
norma razzista, secondo la quale i passeggeri di colore
avevano l'obbligo di sedersi nei posti a loro riservati.
La trasgressione a questa regola comportava addirittura
l'arresto (incredibile, ma vero). Rosa, pur sapendo
perfettamente tutto cio', si rifiutò - garbatamente ma
risolutamente - di alzarsi da un posto riservato ai
bianchi e venne arrestata e rilasciata su cauzione. La
protesta e l'indignazione della comunita' nera si
concretizzarono in un boicottaggio dei mezzi pubblici
nei giorno lavorativi, che duro' per circa un anno e che
approdò all'abolizione della odiosa legge. Il pastore
Martin Luther King si trovò inizialmente coinvolto quasi
senza volerlo, ma pian piano gli venne affidata la
leadership della protesta. Negli anni si susseguirono le
manifestazioni - non violente, alla Gandhi - e gli
arresti pretestuosi per cercare di screditarlo agli
occhi della comunità Afro-Americana, ma la sua
popolarità era inarrestabile. Il 28 agosto del 1963
guidò una marcia di 250.000 persone verso Washington,
delle quali circa un terzo bianche, in sostegno del
progetto di legge sui diritti civili, promossa dal
Presidente Kennedy . Fu in quella occasione che
pronunciò il famoso discorso universalmente noto per la
frase "I have a dream". Era un sermone religioso
e politico insieme e faceva pressappoco così: "Io ho
un sogno: che un giorno sulle colline rosse della
Georgia i figli degli schiavi e i figli degli schiavisti
di un tempo possano sedere assieme al tavolo della
fratellanza. Io ho un sogno: che un giorno persino lo
Stato del Mississippi, uno Stato che sta languendo nella
foga dell'ingiustizia e dell'oppressione, si trasformi
in un'oasi di liberta' e giustizia. Io ho un sogno: che
un giorno i miei quattro figli potranno vivere in una
nazione che non li giudichera' per il colore della loro
pelle, ma per il loro carattere. Io ho un sogno".
L'anno successivo, il 1964, gli venne attribuito il
Nobel per la pace.
L'epilogo avvenne nel 1968, a Memphis. Fu assassinato
alla vigilia di un comizio ed il suo omicidio rischiò di
provocare una rivoluzione nel paese.
Fonte
www.peacelink.it |