Il momento in cui un
volontario/a deve lasciare la ludoteca per
tornare al suo paese o città d'origine è
quello più difficile, ma i contatti restano
forti anche a distanza, con le letterine
inviate via e-mail e poi materializzate in
un cartellone.
“Mi ricordo molto bene di voi...”
dice la maestra Giulia dalla Toscana.
E Carlotta: “Ci siamo messi tutti insieme
a fare le bolle di sapone, anche con le
altre ragazze, fino a che le bolle sono
finite e così abbiamo deciso di giocare a
bandierina”.
In tutto questo tempo ho cercato di fare su
e giù, quando possibile, tra Roma e
l’Emilia, o di coordinare da Roma
l’organizzazione dei volontari che si sono
succeduti al campo per i bambini.
Con mia sorella Patrizia e mio fratello
Raffaele ci siamo invece succeduti nei
giorni e nelle notti per assistere nostra
madre ricoverata al San Giovanni a Roma.
Poi... il 22 Giugno nostra madre se n’è
andata per sempre.
Dopo i funerali, e la sepoltura a
Manfredonia in Puglia, sono tornato a
Mirandola. Le attività sono andate avanti
bene grazie all’ottimo coordinamento tra me
e i volontari presenti al campo.
I bambini anche questa volta mi salutano con
calore, ho lasciato li il mio camper con
tutto il materiale necessario per le
attività e i giochi.
Ogni volta che ritorno trovo un po’ di
confusione dentro, ma... basta un tocco di
fantasia e... in poche mosse ritorna
l’ordine, anche se poi si sa che durerà
poco... Ma non importa, l’essenziale è
essere li con loro e rimanerci finché sarà
possibile, se fosse per noi per sempre, fino
a che sarà necessario. Ma purtroppo non sarà
così...
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