Eccomi al Comando della
Protezione Civile che è anche la sede
provvisoria del Comune di Finale Emilia. Il
mio arrivo era stato preannunciato da un fax
indirizzato al Sindaco. Ecco però la prima
brutta notizia: “dobbiamo mettere prima in
sicurezza i campi per passare anche ad
interventi di sostegno ludico per i
bambini”.
Parlo con un’impiegata del Comune e poi con
un responsabile del COC (il centro operativo
della protezione civile del Comune) e sembra
che il Sindaco sia favorevole.
La sera sono anch’io nella piazzetta degli
“accampati”, c’è un chiosco bar aperto e la
popolazione si affolla fino alle ore
piccole.
Il giorno dopo arrivano 2 volontari, quelli
più vicini, Toni da Legnano e Marika da
Mantova.
Intanto che aspettiamo l’Ok dal COC iniziamo
le attività con i bambini che non sono nelle
tendopoli. C’è un parco pubblico vicino alla
tendopoli improvvisata, a cui accedono i
bambini che sono rimasti in città. Le
attività vanno bene e riusciamo a parlare
anche con i genitori dei bambini. Il Centro
Storico è tutto transennato e alcuni
palazzi, anche quelli che all’esterno
appaiono come sani, dentro hanno subito
grandi danni. C’è in generale un grande
rifiuto ad accettare la realtà di
“terremotati” e chi non ha piazzato una
tenda preferisce dormire in macchina.
Con il comando della protezione civile
comunale per tutto il giorno andiamo avanti
in burocrazie, richieste formali, ecc. A
sera però è cambiato qualcosa… di nuovo
siamo alla posizione iniziale, ovvero non
sono pronti…
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