Verso Mirandola...
Ci sentiamo un po’ perduti...
siamo qui per dare una mano, eppure ci
andiamo ad imbattere contro un muro di
burocrazia...
La soluzione arriva in forma telematica. Mia
sorella da Roma mi informa che il Sindaco di
Mirandola ha appena detto al TG1 che cerca
volontari per l’animazione diretta ai
bambini. La mattina dopo siamo li a
Mirandola e parliamo con una responsabile
dei Servizi Sociali del Comune. Il viaggio
verso Mirandola mostra molto più evidenti i
segni della catastrofe dovuta al terremoto.
Gli antichi casolari, ma anche i nuovi
capannoni industriali, sono distrutti.
Le attività cominciano subito al campo
gestito dalla Protezione Civile della Val
D’Aosta. Ci sono molti bambini le cui
famiglie provengono da più zone del Mondo.
Nessun problema per noi, vista l’esperienza
decennale sul lavoro interculturale. I
bambini sono tutti uguali, possono cambiare
le culture d’origine e con queste bisogna
rapportarsi al meglio. Disegni, musica,
palloncini, maschere, bolle di sapone… Il
lavoro va avanti con entusiasmo e i bambini
sono felici!
Il pomeriggio andiamo via. I bambini
vorrebbero restassimo… Gli promettiamo che
saremo li da loro di nuovo entro qualche
giorno.
Secondo campo a Quarantoli, a pochi
chilometri da Mirandola, gestito dalla
Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia.
Qui le presenze sono di bambini cinesi e
nord africani. Non sono molti in quel
momento ma pian piano cominciamo a disegnare
un grande striscione di carta, quasi un
Tatzebao cinese
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