Un periodo difficile...
Io faccio ritorno a Roma
mentre le attività continuano grazie ai
volontari locali, in particolare con il
grosso impegno di Marika.
Durante il viaggio di ritorno vengo
informato dai miei fratelli che mia madre,
che ha 94 anni, ha avuto un malore. Al mio
arrivo a casa si decide per il ricovero
all’ospedale San Giovanni. Comincia così un
periodo molto difficile in cui alterno
l’assistenza, insieme ai miei fratelli e
sorelle, di mia madre in ospedale, al
mantenimento della missione per i bambini in
Emilia.
Si sa però che le disgrazie non vengono mai
da sole... e vengo anche investito mentre
sono in bicicletta da un ragazzo che guida
una Smart. Nessun problema, solo una
escoriazione al braccio sinistro, però uno
strano presagio degli eventi che si
succederanno poi.
A Mirandola le attività vanno avanti bene,
ma ci imbattiamo nell’ostruzionismo di una
zelante impiegata dei servizi sociali del
Comune. Sono costretto quindi a lasciare per
un paio di giorni l’ospedale e andare di
nuovo su con il camper, che poi lascerò li
per i prossimi 2 mesi, a disposizione delle
attività per i bambini.
Con un funzionario dei Servizi Sociali del
Comune troviamo un punto d’accordo e
possiamo continuare le attività al Campo Val
d’Aosta, dove ormai siamo di casa, e i
bambini ci hanno presi come un importante
punto di riferimento.
“Ciao Capitan Gioia!” mi dicono urlando i
bambini al mio arrivo, e io rispondo con
altrettanto calore e affettuosità!
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