di Silvia Di Dio (pubblicata su SanVitoinRete.iT)
“Un’immagine
giocosa che ricorda
il sorriso di Dio”:
un mondo che ha
questo volto possono
darci i bambini, se
si protegge la loro
Fantasia; perché la
vita è bella, anche
quando dolore e
guerra rischiano di
far diventare grandi
troppo in fretta:
Italo Cassa,
fondatore della
Scuola della Pace,
torna alla Settimana
dei Bambini del
Mediterraneo.
E porterà anche
quest’anno
testimonianze e
personaggi sulla
scia del gioco e
della festa per
riscoprire la
necessaria quanto
straordinaria
dimensione della
“Gioia”.
Quel “ponte di
Pace”, che parte da
Ostuni, Cassa lo ha
esteso ad altre
sponde del
Mediterraneo: a
breve ripartirà
infatti per il
Libano a premiare i
bambini partecipanti
al Concorso
Internazionale
“Enzimi di Pace –
L’Albero dei
Colori”, da lui
creato; da anni,
oltre alle scuole
italiane e libanesi,
il concorso è esteso
anche a Romania,
Serbia e Bosnia.
- Italo
Cassa, fondatore
della Scuola della
Pace con sede a
Roma, attiva in
Italia e all’estero.
Però “costruire” la
pace è una cosa che
fa fin da ragazzo,
giusto?
Fin da ragazzo sono
stato portato a un
concetto di
“giustizia sociale”
in cui c’era anche
la costruzione della
Pace. Non era però
vista allora come
una priorità. I temi
degli anni ’70
vedevano la Pace
come qualcosa che si
poteva ottenere
soltanto con un
cambio radicale
della società.
Successivamente,
dagli anni ’80 in
poi, fui portato a
cambiare questa
impostazione
iniziale e a vedere
la Pace, e più in
generale le attività
per i la difesa dei
diritti dei bambini
e per la
solidarietà, come un
obiettivo su cui
lavorare partendo
dalla realtà del
momento.
La mia scelta di
impegno in modo
“totale” nel sociale
risale infatti al
1987.
- E che cosa si
impara in questa
Scuola “speciale”?
Si impara a
conoscere la Pace,
non solo come
assenza di “guerra,”
ma per tutto quello
che significa,
collegandola a tutti
gli eventi
significativi che
coinvolgono la
nostra vita e la
riempiono di colore.
I colori della
bandiera arcobaleno
sono dentro i nostri
cuori, e si
esprimono a partire
dalle piccole cose
belle a cui
gioiosamente diamo
vita ogni giorno!
Per questo motivo il
GIOCO,
l’IMMAGINARIO, il
FARE FESTA, la
GIOIA, ecc.. sono le
“materie di studio”
della Scuola di
Pace. Si parte dal
concetto, come disse
il Mahatma Gandhi,
che: “non c’è una
via per la Pace, ma
è la Pace la Via
stessa!”
- Capitan
Gioia, l’Agenzia
della Gioia, la
terapia della Gioia…Gioia
come capacità di
avvertire quant’è
“grande” il proprio
essere al Mondo… o
cos’altro?
E’ importante
stabilire una
propria identità
libera nel Mondo. La
Gioia ci offre
questa possibilità,
allentando il peso
della “forza di
gravità” e ponendoci
in uno “stato di
grazia”. Il filosofo
Spinoza
sottolineava:
“come la gioia, cioè
la felicità, si
configuri come vera
forza, come puro
distillato di
potenza delle umane
passioni, come
straordinario
appagamento che
l’uomo avverte
quando sente di
realizzarsi nel suo
stare al mondo;
essa, al contrario
della tristezza che
ci fa sentire il
mondo come luogo
inospitale,
minaccioso,
producendo, così, un
inautentico
ripiegamento su noi
stessi, rafforza
quel principio
fondamentale del
nostro
comportamento, che è
la tendenza a
perseverare nel
proprio essere”.
Alla base di tutto
ciò c’è una scelta
di LIBERTA’
autentica ed
invincibile.
- Alla
Settimana dei
Bambini del
Mediterraneo anche
quest’anno. Del
resto sembra esserci
una sintonia
perfetta d’intenti
tra le sue attività
e l’essenza stessa
della Settimana di
Ostuni…Ho
conosciuto la
“Settimana dei
Bambini del
Mediterraneo” nel
2005, anno in cui
era dedicata a
Gianni Rodari. E’
stata per me
un’esperienza
indimenticabile, per
i contenuti, i
partecipanti e il
contesto di Ostuni e
del Salento.
Ho trovato in questa
esperienza una
perfetta sintonia
con quanto già
facevo, e uno
stimolo importante
nella prosecuzione
delle mie attività.
Il tema dei “bambini
del Mediterraneo” mi
ha portato ad
estendere il
Concorso
Internazionale
“Enzimi di Pace –
L’Albero dei Colori”
alle scuole in
Libano, in Romania,
in Serbia e in
Bosnia (in
quest’ultima nazione
avevo già operato
attivamente negli
anni ’90).
Nel 2009 sono stato
a Beirut in Libano
per premiare i
ragazzi delle scuole
locali che hanno
partecipato al
Concorso. Anche
quest’anno partirò
per il Libano,
l’estremo sud-est
del Mar
Mediterraneo, subito
dopo la mia
partecipazione alla
festa di apertura
della Settimana,
estendendo così il
“Ponte di Pace” che
parte da Ostuni e il
Salento, ai bambini
del Libano.
-
Dall’incontro con il
“mondo” della
Settimana, è nato un
libro: “La nave di
Ostuni”. Chi sta a
bordo di quella
nave?
Nel 2006 ho scritto
il libro “La nave di
Ostuni” in cui ho
raccolto
testimonianze,
poesie e racconti un
po’ autobiografici,
e un po’ fantastici…
Sulla scia di quel
primo libro è poi
nato nel 2009 il
libro “Capitan
Gioia, i bambini
dell’Aquila”,
sull’esperienza del
lavoro svolto
all’Aquila, per sei
mesi, nella maggiore
tendopoli del
terremoto, quella di
Piazza d’Armi.
- E chi è
“Capitan Gioia”?
Il personaggio di
Capitan Gioia, che
viaggia sempre sulla
stessa Nave (quella
di Ostuni), che è
una nave, ma anche
un’astronave, e un
ascensore…, può
essere
identificabile nella
mia persona… ma
anche in tutti i
“Capitani
coraggiosi” che
scelgono la Via
della Gioia per
aiutare chi è in
difficoltà.
Il libro “Capitan
Gioia, i bambini
dell’Aquila”, ha
ricevuto un encomio
del Presidente della
Repubblica, Giorgio
Napolitano.
- Ha
conosciuto di
persona diversi
scenari di guerra.
La speranza che si
affaccia sul
Mediterraneo lei
l’avverte?
Ho attraversato
diversi scenari di
guerra, ma sono
portato a pensarla
come Roberto Benigni
nel suo film “La
vita è bella”.
L’essere bambini è
uno stato
particolare ed unico
della nostra
esistenza, in cui
non esiste la
crudeltà, in cui non
esiste la
sofferenza, in cui
non esistono le
ingiustizie.
- E come si
può fare a tenerla
viva, a non privare
un bambino del
diritto di
immaginarsi la sua
vita fatta di pace?
Quando un bambino
perde tutto ciò
diventa un “grande”
e anche la sua
fantasia può
scomparire. Ecco…
bisogna fare come
Benigni, ossia
proteggere la
Fantasia dei
bambini, far vivere
in loro il Gioco, in
qualsiasi situazione
si sia. Se facciamo
questo i bambini ci
riporteranno
indietro intatta la
“fiamma della vita”
per poter far
rinascere un Mondo a
loro immagine e
somiglianza,
un’immagine giocosa
che ricorda il
sorriso di Dio.
Italo con la
mascotte Zicky
Italo Cassa è il
fondatore della
Scuola di Pace con
sede a Roma
www.lascuoladipace.org