Il
giorno dopo l’aria era allegra, tutti erano distesi e
tranquilli… tutti, tranne i briganti che erano rimasti
immobili al centro del campo per tutta la notte.
Il
bambino Omar si era però preoccupato per loro e aveva
preparato una colazione che gli portò.
Il
capo dei briganti si chiamava Nestore e ringraziò Omar.
Tutti si precipitarono sulla colazione portata dal ragazzo,
e ben presto si sentirono meglio.
Nestore domandò a Omar: “Ma chi sono costoro? Che ci hanno
vinto con grande destrezza e poi si sono messi a cantare e a
danzare come fossero dei folli?” “Perché tu, quella donna e
il tuo cane, che evidentemente non fate parte di loro, li
seguite?”
Omar rispose: “Dovresti essere felice di averli incontrati,
e vergognarti per quello che avevi intenzione di fargli” “Se
solo avessero voluto sarebbero stati capaci di uccidervi in
un solo istante”. “Questi Magi sono dei Santi… Loro sentono
le forze della Terra e del Cielo, sono dei veri illuminati e
stanno percorrendo un sentiero di verità e di giustizia”.
Nestore, il capo dei briganti, si sentì improvvisamente
piccolo piccolo, si vide improvvisamente come un disgustoso
verme strisciante… fu un istante… in cui rivisse tutta la
sua vita, da quando era nato in una umile casa, a quando
aveva deciso di compiere la sua prima nefandezza…
“Voglio parlare con i Magi!” Disse urlando di un fiato… per
interrompere il brano musicale
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