La Scuola di Pace - Roma
associazione di volontariato onlus
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La Befana della Gioia
23A
edizione della manifestazione di solidarietà
LA SCUOLA DI PACE
RACCOLTA LIBRI PER RAGAZZI
per costituire biblioteche popolari
per i bambini
delle case famiglia,
dei centri accoglienza, delle scuole
e dove c'è bisogno
La Befana scenderà dal cielo
con i doni
per
tutti i Bambini
il
6
Gennaio 2019
info su:
www.romabambina.org/raccolta-doni-della-befana/
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IL DIARIO
DELLA BEFANA
Magi o Maghi?
Era il sei Gennaio, verso le nove del
mattino, ma sembrava molto più presto.
La famiglia dormiva ancora, e pareva dormire tutta la città.
Ah, com'è bella Roma al mattino della domenica! Senza folla,
senza traffico, senza rumore, lascia levitare le sue storie
dalle strade, dai palazzi, dai ruderi e pare che l'aria sia
viva.
Occorre entrare nello stato di coscienza adatto ed è come
entrare in un altro mondo.
Ma quella mattina non volevo uscire presto.
Ero assorto davanti al presepio. Lo costruivo ogni anno, sempre
con qualche modifica, e cercando spesso un angolo diverso della
casa. Era un'occasione per contemplare il grande mistero.
I Re Magi stavano ancora indietro, sulle colline di fondo.
Li presi uno ad uno, con il cammello e qualche servo e li misi
davanti alla capanna, oggi dovevano stare lì e porgere i loro
doni.
Chissà chi erano questi personaggi? E cosa voleva insegnare
Matteo raccontandoci di loro nel suo Vangelo?
Nelle chiese dicono che erano sapienti, ma forse non ci dicono
tutto.
La Chiesa ha sempre avuto un cattivo rapporto con la magia, e
forse è reticente ad ammettere che i visitatori illustri e
misteriosi che portarono doni a Gesù erano proprio Maghi,
astrologi, iniziati a conoscenze esoteriche.
In fondo che differenza c'è tra magi e maghi? In latino nessuna.
In latino non esistono né due concetti diversi, né due parole,
si dice "magus" al singolare e "magi" al plurale, e basta.
I re magi del vangelo di Matteo sono maghi, e rendono omaggio a
Gesù senza nulla rinnegare della loro magia. La distinzione tra
i due termini comincia nel periodo della controriforma, cioè
solo quattro secoli fa su venti secoli di storia cristiana.
Perché allora la sapienza magica e quella cristiana si guardano
di traverso?
Mi ricordai che i libri del Nuovo Testamento conoscono anche un
altro Mago, di nome Simone.
E' una storia interessante.
Non si sa di dove fosse originario, ma solo che abitava da tempo
nella città di Samaria, dove esercitava la sua magia. La gente
era sbalordita e tutti lo seguivano. Aveva una dottrina
esoterica sulle varie forme della potenza di Dio, e tutti erano
convinti che egli stesso fosse rivestito di una special forma di
potenza divina, chiamata in greco "Mégale", cioè "La Grande".
Il suo successo fu turbato dalla venuta in città di Filippo, uno
dei sette diaconi consacrati dagli apostoli. Filippo faceva cose
straordinarie anche più di Simone: "Da molti invasati uscivano
gli spiriti immondi, gridando a gran voce, e molti paralitici e
zoppi furono guariti. Così fu grande allegrezza in quella
città".
La gente dunque credette a Filippo. Lo stesso Simone, che andava
un po' tronfio dei propri poteri, ma non era un pessimo soggetto,
diventò suo discepolo assiduo e si fece battezzare. Gli
apostoli, informati di questi successi, mandarono da Gerusalemme
Pietro e Giovanni a far visita ai nuovi credenti.
Quello che avvenne per opera loro fu così strepitoso che Simone
si sentì andare fuori di testa.
Quando gli apostoli pregavano per i nuovi discepoli e stendevano
le mani sul loro capo, questi cominciavano ad esultare, lodavano
Dio in lingue sconosciute, profetavano.
A volte guarivano i malati o liberavano gli indemoniati.
Si sosteneva che era lo Spirito Santo a produrre tutto questo, e
che i discepoli ricevevano lo Spirito dagli apostoli.
Simone, che della magia ci campava, pensò che questo potere
dovesse avere un prezzo, e offrì denaro agli apostoli dicendo:
"Date anche a me questo potere, che a chiunque io imponga le
mani riceva lo Spirito Santo".
Pietro e Giovanni si arrabbiarono moltissimo.
Come si poteva pensare di comprare lo Spirito Santo?
Lo rimproverarono severamente e lo invitarono a pentirsi. Cosa
che il buon Simone fece, chiedendo agli apostoli di pregare per
lui. Ma da allora il suo nome rimane indissolubilmente legato al
peccato della simonia, cioè alla pretesa di comprare con
mezzi materiali i beni spirituali.
Guardai i Re Magi.
Uno era alto e solenne più degli altri, pensavo che fosse
Balthasar.
Forse Simone era come Gaspare, di statura media e con un filo di
barba riccetta ad incorniciare il volto.
Difficile che assomigliasse a Melchiorre, l'africano.
Conoscevo la figura di Simone fin da quando, da ragazzo, avevo
letto gli Atti degli apostoli. Ma a farmelo diventare simpatico
era stato Angelo, una persona che avevo incontrato alcuni anni
prima e che aveva cambiato la mia vita.
La casa era ancora avvolta nel silenzio di un giorno di festa.
Mentre accendevo le luci del presepio e rassettavo il muschio,
che il gatto anche quella notte era passato ad annusare, le
parole di Angelo e le sue risposte alle mie obiezioni tornarono
vividissime alla mia mente... da lì a poco la casa si sarebbe
risvegliata e due bimbe sarebbero arrivate nei loro pigiamini
per scoprire i regali portati nella notte da personaggi
misteriosi...
tratto da "IL CATTOLICO E IL MAGO
di Carlo Crocella - Edizioni Appunti di
Viaggio - Roma" - Info:
www.nuovimagi.it
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