Il Carnevale ad Haiti
Il Carnevale ad Haiti ha inizio
subito dopo l'Epifania per
raggiungere il culmine il
martedì grasso, ultimo dei 3
giorni grassi.
La festa del Carnevale si è
sempre svolta ad Haiti, anche in
condizioni difficilissime.
L'unica eccezione è stata nel
2010 dopo il terribile terremoto
che ha fatto 300.000 vittime,
altrettanti feriti e circa un
milione di senza casa. Dall'anno
successivo però, nel 2011, il
Carnevale è tornato alla
ribalta, anche se ci sono state
numerose discussioni
sull'opportunità o meno di
festeggiarlo.
il Carnevale haitiano è diviso
in due fasi:
Il primo è chiamato "esercizi" e
si svolge nella domenica prima
dei tre giorni grassi, dopo le
funzioni religiose, con la
sfilata di numerose band a
piedi.
La seconda è il "tempo della
gioia" nei tre giorni grassi,
con le sfilate e i grandi
travestimenti, che proseguiranno
fino al martedì grasso con le
parate, i balli, i canti, ecc.
Piccola storia del carnevale cubano
Le "Carnestolendas" erano i tre giorni che
precedevano il venerdì delle Ceneri, diversi secoli
fa. Questo nome castigliano venne poi sostituito nel
Rinascimento dal termine "carnevale", cioè togliere,
levare la carne, perché c'era l'obbligo del digiuno
nella Quaresima, che è il periodo che inizia il
mercoledì delle Ceneri e termina con la Pasqua di
Resurrezione ed è vincolata al calendario cattolico.
Dal tempo dei tempi l'arrivo della primavera,
soprattutto dove si presentano le quattro stagioni,
viene festeggiato con grandi feste, carri adornati,
balli e canti. Le persone si mascherano per essere
più libere, disinibite, e non venire riconosciute.
In Africa, Europa e America si svolgono ancora
migliaia di riti del genere, che sono feste della
fecondazione, della vita che riprende dopo
l'inverno, riti pagani che spesso sono divenuti
cristiani, elaborati con la partecipazione di santi
cattolici, ma sempre molto rivelatori.
In molti luoghi c'è però l'interruzione della
Quaresima con feste tradizionali.
A Cuba la tradizione del carnevale è legata alle
tradizioni europee dell'epoca dell'equinozio di
primavera. Il tempo della Quaresima precede la
Passione e il carnevale è un addio alle frivolezze
mondane.
I negri a Cuba si sono sempre attenuti al solstizio
di inverno festeggiando il loro carnevale a Natale e
l'Epifania, la notte dei Re Magi.
Il carnevale tradizionale dell'Avana si basava sui "Cabildos",
cioè le associazioni formate da persone provenienti
dalla stessa tribù africana che andavano sino al
Palazzo di Plaza de Armas nel giorno dei Re Magi per
chiedere una strenna al Capitano Generale dell'epoca
coloniale.
Poi venne la "Comparsa", come manifestazione di
carnevale e poi un'altra ancora che si chiamò "Mojingangas
Pelusodos" o "Kokoricamos", nel quale i negri
suonavano con sonagli, campanelli e altri strumenti,
cantando senza musica e tono.
Il carnevale di oggi però non ha molta continuità
con quelle espressioni di secoli fa. Fernando Ortiz
nel 1959 scrisse:
"I Cabildos de nación nacquero e scomparvero
divenendo mutue associazioni di ricreazione. Le
comparse furono soggette ai capricci dei governanti
del momento apparendo e sparendo. Durante le guerre
di indipendenza vennero proibite ma si fecero di
nuovo quando il popolo pensò di avere riacquistato
la sua libertà".
Alcuni pensano anche che il carnevale dei negri si
festeggia il 6 gennaio per via del Re Melchiorre che
è appunto negro e patrono.
Ogni Cabildo ogni anno cercava di migliorare le sue
uscite con i costumi più belli, in maniera
competitiva. Va ricordato che sin dal 1700 la
popolazione cubana era un organismo sociale composto
da etnie differenti per origine. Avvenne poi un
processo di reciproche influenze tra le culture
africane e la classe degli sfruttatori europei, che
permise la creazione di nuovi fenomeni culturali e
indipendenti.
Ortiz definì "transculturazione" la tappa della
formazione della nazione con lo sviluppo delle
relazioni capitaliste nella colonia.
I negri poi portarono la conga nel XIXº secolo e la
conga conquistò tutti i cubani. La tradizione
spagnola si è sempre riflessa con le feste dei
patroni secondo la liturgia cattolica, ma all'Avana
le "carnestolendas" si festeggiavano anche prima del
1585, con una miscela di carnevale e festa del
Corpus Christi, e le processioni si mescolavano con
elementi molto profani, balli e canti. Le autorità
protestarono in molte occasioni. Già nel 1600 si
potevano vedere le enormi marionette viventi, i
carri ornati in vario modo e l'aristocrazia,
nell'epoca coloniale che passeggiava sulle carrozze
piene di fiori nel centro della città, per il Paseo
del Prado o la Alameda. Inoltre si organizzavano
grandi balli per i bianchi in maschera. L'autentico
prodotto creolo, cioè il carnevale cubano si venne
formando poco a poco, aiutato dalla canzonetta che
nasceva come genere musicale, che sintetizzava le
influenze afro-ispaniche. A Santiago la tumba
francese venne coltivata grazie alla presenza dei
francesi e dei loro schiavi haitiani e gli strumenti
di questa tumba erano presenti nei Cabildos
africani. Sin dalla fine del XIXº secolo si
presentarono Comparse che esistono ancora oggi a
Santiago, dove nei giorni attorno al 26 di luglio si
realizzano grandi sfilate a premi, balli e
festeggiamenti.
A Camagüey si festeggiavano San Pietro e San
Giovanni e dal 1725 al 1728 la festa che iniziava il
24 giugno si svolgeva per molti giorni con corse di
cavalli, assalti tra amici, maiale arrosto pieno di
frutta...
Il treno portò l'uso di costumi e di elementi laici
che caratterizzano anche oggi il carnevale. La conga
di Santiago si è trasferita a Camagüey e si suona
con campane e tamburi di ogni genere. La festa di
San Giovanni di Camagüey o meglio di Puerto Principe
fu la più bella, ricca ed importante, famosa non
solo a Cuba ma in molte capitali d'Europa.
Poi vennero i balli, le passeggiate e le
prenotazioni per vedere le sfilate. Tra il 1914 e il
1936 venne proibito il suono dei tamburi africani
come era stato proibito anche al termine della
colonia. Vennero vietate le cerimonie Abakua, Lucumi,
Carabalí, Congas e Arará e anche i Bembé, cioè le
feste dedicate agli dei di origine africana a Cuba.
Non si poteva suonare più la conga per le strade!
Tutto venne vietato dalle autorità dell'Avana mentre
si cercava di ridicolizzare le influenze africane,
cercando di inculcare la vergogna delle tradizioni
ispano-africane.
Poi le feste consumistiche con gli statunitensi
trasformarono le carrozze in pubblicità ambulanti
nei detti "festeggiamenti d'inverno" e il sesso
venne usato come attrazione principale.
Alla fine però trionfò la carrozza cubana e il
carnevale oggi espone la fusione, la trasformazione
date dal processo di transizione che è avvenuto
nell'Isola come risultato di una sintesi nel
complesso socio culturale, come un periodo di
allegria del cubano che festeggia le sue conquiste
nel lavoro, le vittorie sociali e anche magari
quelle personali...
Il carnevale a Cuba dopo il trionfo della
Rivoluzione è divenuto una festa di popolo.
Oggi il carnevale a Cuba è davvero una grande festa
di popolo alla quale partecipano cubani e stranieri.
Il carnevale di Santiago è particolarmente ricco,
anche per festeggiare i 50 anni dell'assalto al
Moncada, una festa ininterrotta ricca di profumi
estivi e tropicali, balli ininterrotti, congas,
rumbe, birra fresca, maiale arrosto, tamales caldi,
incontri culturali e politici... insomma non è
mancato nulla e la qualità delle sfilate è stata
buona. Dopo anni di problemi economici quest'anno il
carnevale è tornato alla grande all'Avana (anche la
Charanga di Bejucal della fine dell'anno ha un
programma ambizioso).
La Rivoluzione che ha sempre posto una infinita
attenzione all'infanzia ha creato da molti anni il
carnevale dei bambini, ricco e festoso, con premi e
giochi adatti alle varie età dei piccoli
partecipanti, tra i quali ci sono ottimi ballerini.
Alle sfilate del carnevale per gli adulti
partecipano gli allievi delle scuole d'arte, del
circo, di danza contemporanea — ci sono 86 coppie di
ballerini, eccellenti allievi della ENA — e la
qualità dello spettacolo è notevole. Il Malecón è
vivo sino all'alba e anche dopo, è meta di
moltissimi "trasnochadores" cubani e stranieri che
si dimenticano di andare a dormire. Durante il
carnevale funziona un servizio di gastronomia ricco
e variato, si può bere la birra gelata o mangiare a
prezzi molto modici tipici manicaretti cubani. Si
possono prenotare i posti a sedere a lato del
passaggio delle carrozze, si può camminare attorno
alla festa, si può ballare per la strada... a patto
di comportarsi civilmente e con rispetto, perché se
il carnevale è un'ottima occasione per divagarsi e
divertirsi non è vero che a carnevale ogni scherzo
vale! Lo scherzo peggiore lo ha fatto la natura e il
carnevale dell'Avana è stato bagnato e piuttosto
fresco, anche se non per questo i "capitalini" (come
si dice in cubano) e tanti turisti hanno rinunciato
alle loro notti di "carnestolenda", anzi, la pioggia
ha convinto a far durare il carnevale una settimana
di più!
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